Da ieri, domenica 21 febbraio, la nostra Campania, assieme all’ Emilia Romagna ed al Molise si è risvegliata in zona arancione.
Ciò significa divieti e misure più restrittive per spostamenti, bar, e soprattutto ristoranti al fine di arginare la diffusione del coronavirus e delle sue varianti.
Inutile sottolineare che quello della ristorazione, rappresenta uno dei settori più colpiti dalla pandemia, la cui unica ancora di salvezza, nell’anno appena trascorso, è stata ravvisata in una presenza web costante, maggior dialogo con i clienti, menù digitali e piattaforme per il delivery.
La digitalizzazione, oltre a ridefinire l’offerta, ha praticamente garantito la sopravvivenza di molte attività, peraltro non solo ristorative, con cui le persone hanno dovuto cominciare a prendere confidenza, dal momento che il 2020, è stato, in gran parte caratterizzato da consumi casalinghi, supportati da asporto ed e-commerce per la spesa on line.
Il susseguirsi dei vari DPCM, ha portato a nuove forme ed orari di consumo cui ristoranti, bar e bistrot si sono dovuti adattare, ovvero, ad un’offerta di tipo “all day long“, vale a dire dalla colazione all’ aperitivo.
Pertanto, il trend 2021, sarà incentrato non solo su una presenza più massiccia della digitalizzazione (prenotazioni online, menu e carte dei vini digitali, soluzioni per delivery e asporto), ma anche da un’offerta capace di coprire più fasce orarie e di conseguenza diversificare il proprio target di riferimento.